È assolutamente normale da neo-mamma avere dei dubbi sul primo cambio pannolino. Anche se le nonne si prodigano nel dispensare consigli e l’ostetrica in ospedale ti ha mostrato come fare, al rientro a casa dopo il parto, tutto sembra complicarsi!
In effetti all’inizio gestire sia bambino che pannolino, lavaggio e crema, con due mani “soltanto” può apparire un’impresa. Ma l’importante è organizzare a dovere lo spazio dedicato a questa attività e leggere questi consigli.
Come cambiare il pannolino in poche e semplici mosse
Il momento del cambio pannolino, una volta superate le incertezze iniziali, diventa perfino divertente. Mamma e bimbo diventano sempre più complici e questo delicato momento di igiene personale si trasforma perfino in un pretesto di gioco e risate.
All’inizio però non sempre fila tutto liscio…Sono tanti i neonati che cominciano a strillare in questa posizione e la situazione può non migliorare nel tempo. Ci sono bambini che, anche quando diventano più grandi, vogliono essere cambiati in piedi! Oppure ci sono piccoli appena nati che, al cambio pannolino, cominciano a starnutire: ecco che la mamma va in apprensione e si agita. L’importante è sapere che non si tratta di nulla di grave.
E che di solito invece le cose filano per il verso giusto.
Cosa serve
Come già accennato, lo spazio destinato al cambio, con tanto di fasciatoio, deve essere organizzato al meglio. Questo per due motivi principali:
- evitare al bambino spostamenti nella stanza o tra una stanza all’altra, che potrebbero causare un raffreddamento, visto che è svestito
- procedere in totale sicurezza, perché il bambino non può essere lasciato solo neppure per un istante sul fasciatoio, col rischio di cadere
Quindi innanzitutto bisogna pensare a dove posizionare il fasciatoio. Il posto ideale è in bagno, accanto al lavabo così da poter detergere le parti intime con l’acqua corrente ad ogni cambio.
Se lo spazio in bagno manca, allora l’opzione migliore è quella di scegliere un fasciatoio con cassettiera sottostante, da posizionare in cameretta. In tal caso bisogna avere l’accortezza di riempire una bacinella di acqua tiepida, per procedere al lavaggio del piccolo.
Ecco una lista di ciò che occorre avere a portata di mano, quindi senza avere bisogno di spostarsi dall’altra parte della stanza:
- Pannolini
- Crema allo zinco
- Asciugamani o i pratici panni in cotone sterilizzato disponibili in commercio
- Cambi completi per il bebè, dalla biancheria intima alle tutine
- Sacchetto per riporre il pannolino sporco
- Salviettine
In alcuni casi un giochino può aiutare a calmare il bambino, se comincia a strillare. In realtà i pediatri consigliano di mantenere attiva l’attenzione del piccolo su ciò che sta avvenendo, di spiegare i gesti del cambio e renderlo partecipe. Tante volte però, il pianto insistente non consente questo “dialogo”…Un giochino lo aiuterà a distrarsi!
Procedimento

È dunque giunto il momento del fatidico cambio. Ecco come procedere:
- Adagia il bambino sul fasciatoio, accompagnando la testolina con la mano
- Ora svestilo e slaccia il pannolino sporco
- Con una mano “aggancia” entrambi i piedini e sollevali. In questo modo puoi utilizzare, con l’altra mano, le salviette per eliminare “il grosso”. Se invece si tratta solo di pipì, meglio evitare la salviettina (che alla lunga diventa irritante) e procedere con una rinfrescata con acqua pulita.
- Lascia le salviette o la carta igienica sporca nel pannolino e richiudilo, così da buttarlo nel sacchetto del residuo. In alternativa potete anche utilizzare un mangiapannolini, che costituisce un’opzione più igienica in grado di trattenere i cattivi odori.
- Prendi in braccio il neonato, con la testa nell’incavo del gomito e mantenendo le gambine alzate. Procedi con la detersione sotto l’acqua corrente ma utilizzando solo saponi specifici (se si tratta solo di pipì puoi evitare di usare il sapone ogni volta).
- A questo punto adagia di nuovo il piccolo sul fasciatoio. È questo il momento di tamponare con l’asciugamano (senza strofinare) e controllare bene che ogni residuo di sporco sia scomparso. Soprattutto in caso di femminuccia è fondamentale lavare sempre dall’alto verso il basso ed evitare assolutamente di far entrare in contatto l’organo genitale con le feci, col rischio di infezioni o cistiti.
- Se la temperatura della stanza lo permette, lascia qualche secondo in più il piccolo senza pannolino. L’aria asciuga la pelle e lui si diverte! Se è estate, è molto piacevole il sollievo dal caldo che purtroppo il pannolino accentua. In inverno, è preferibile riscaldare bene l’ambiente, magari accendendo per qualche minuto uno scaldotto o termoventilatore
- Nel frattempo stendi un velo di crema allo zinco (meglio evitare il borotalco) e prendi un pannolino pulito. Alza di nuovo le gambe del piccolo, sistema il pannolino sotto il sederino. Abbassa le gambe, alza la parte anteriore del pannolino fino all’ombelico. Se si tratta di un maschietto, l’accortezza è che l’organo genitale resti posizionato in basso.
- Tieni ferma questa parte del pannolino con una mano e con l’altra tira le linguette adesive poste sui lati. Se la misura del pannolino è quella giusta, devono posizionarsi al centro quasi a sfiorarsi. Così non si rischia di stringere troppo o al contrario di lasciarle troppo larghe, col rischio di fuoriuscita alla prima pipì!
- Terminato di rivestire il bambino, posizionalo in un luogo sicuro, prima di riordinare il bagno, buttare il pannolino e mettere a lavare i vestitini sporchi.
Ogni quanto cambiarlo
Quante volte è necessario cambiare il pannolino al neonato? In media il neonato va cambiato ogni 2-3 ore. Di solito c’è sempre la necessità di farlo dopo la poppata. Se invece sta dormendo, non è il caso di svegliarlo, se è tranquillo. In ogni caso può accadere anche che ci sia necessità di un cambio tra una poppata e l’altra, soprattutto se si è fuori casa e i tempi si dilatano. Basterà dare un’occhiata ogni tanto per accertarsi che il piccolo sia pulito.
Anche durante la notte è bene controllare, almeno dopo la poppata notturna. In seguito al terzo-quarto mese, il neonato di solito perde la poppata notturna. Pertanto, si può effettuare un cambio pannolino all’ultima poppata verso le 23 e aspettare le 6-7 del mattino per la successiva (e conseguente cambio del pannolino).
Infine capita spesso che il bambino risulti pulito dopo la poppata e che si addormenti. Come comportarsi allora? Va cambiato prima o dopo la pappa? Molto probabilmente farà pipì durante il sonno oppure evacuerà appena sveglio, messo in posizione verticale. Ovviamente va cambiato, prima di passare alla poppata. Ed ecco che può verificarsi una seconda evacuazione, mentre mangia addirittura o immediatamente dopo.
Che fare? Armarsi di pazienza e cambiarlo di nuovo, ovviamente!
Alcuni consigli
Ecco alcuni consigli supplementari per un cambio pannolino corretto:
- come già sottolineato, è assolutamente fondamentale non lasciare mai il bambino incustodito sul fasciatoio, neppure per pochi secondi. Basta davvero un attimo perché si rigiri su stesso col rischio di cadere dal fasciatoio
- inoltre un consiglio utile è di limitare l’utilizzo delle salviettine ai casi di vera necessità (quando si è fuori casa ad esempio). Questo perché soprattutto nei primi mesi, la pelle del bambino è delicatissima e l’uso di salviettine, per quanto specifiche, può causare irritazioni
- anche la qualità del pannolino è un elemento importante per il benessere del neonato. Non deve risultare troppo rigido, da ostacolare i movimenti delle gambe. Non deve assolutamente “sbriciolarsi” a contatto con il bagnato e le linguette non devono rompersi troppo facilmente o risultare poco adesive
Infine, alcuni bambini soffrono di reflusso, dopo aver mangiato. Poggiarlo subito sul fasciatoio per cambiare il pannolino aumenta il disturbo e spesso capita che il neonato rigurgiti il latte appena bevuto. In questi casi allora è bene tenere il bambino in posizione verticale appoggiato sulla spalla, per qualche minuto supplementare, dopo il classico “ruttino”.
Se fa solo pipì, è bene lasciarlo addormentare, per poi cambiarlo “a pancia vuota” quando si sveglia, prima della nuova poppata. Se invece ci sono le feci, allora si dovrà avere l’accortezza di cambiarlo sostenendo la schiena, con l’aiuto di un’altra persona o posizionando un cuscino sotto spalle e testa.
Dermatite
Può accadere di veder formare nella zona genitale del bambino, un’area arrossata, scorticata e con puntini rossi. Si tratta di dermatite da pannolino che, di solito, si risolve in 2-3 giorni, utilizzando una crema specifica. Molto più comune è invece l’eritema da pannolino: un leggero arrossamento che si può scongiurare utilizzando, dopo ogni cambio pannolino, una crema allo zinco.
Il consiglio è di acquistare prodotti specifici anche per la detersione, perché il comune sapone per le mani o anche l’intimo utilizzato dalle mamme risulta comunque troppo aggressivo per il ph della pelle del neonato (perlomeno nei primi mesi di vita).
Quando rivolgersi al pediatra
Nonostante le cure, la dermatite può peggiorare e protrarsi oltre il terzo giorno. Nei casi più gravi la pelle può presentare delle ferite fino a sanguinare, possono formarsi delle bolle o addirittura croste che per il piccolo sono davvero dolorose (e il pianto ad ogni minzione è causato proprio dal bruciore che gli provoca).
In tutti questi casi è indispensabile consultare il pediatra, che prescriverà le cure del caso. Di solito la crema allo zinco non basta più e bisogna acquistare una pomata specifica in farmacia per risolvere il problema.