Bretelle primi passi: come sceglierle e perché utilizzarle

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Le gioie di un genitore sono davvero tantissime, in particolare nel primo anno di vita del nostro bimbo! lo vediamo crescere giorno dopo giorno, i primi versi, i primi dentini, le prime risate, fino ad arrivare ai primi passi.

Un momento di gioia incontenibile! Almeno nei primi giorni, perché i primi passi portano con sé una fatica unica e tanti mal di schiena per la neomamma e il neo papà. Comunque, i neogenitori cercano – nonostante la fatica – solo il meglio per il proprio bambino, e un aiuto per tutti potrebbe venire dalle bretelle primi passi perché da una parte sostengono il bebè alle prese con la scoperta della mobilità, dall’altra aiutano i genitori a non stare sempre piegati, ma soprattutto a far rimanere in sicurezza il proprio cucciolo mentre impara a camminare.

Ma come scegliere al meglio le bretelle per camminare? Sarà un metodo giusto per accompagnare questa fase di crescita? In questa guida potremo vedere insieme quali sono le migliori imbracature primi passi, quali sono i vantaggi del loro utilizzo e cosa valutare nell’acquisto. 

Le migliori bretelle primi passi

Quando si tratta di bambini, si sa, ogni acquisto diventa complicatissimo: sul mercato di trovano settemila modelli differenti, con caratteristiche diverse, piccole particolarità che sembrano cambiare tutto. Per questo ci si affida spesso ad amici e conoscenti per ricevere consigli, i quali – purtroppo – spesso sono assolutamente discordanti! Ecco allora che presenteremo dei modelli tra i migliori sul mercato per poter scegliere al meglio in base alle proprie esigenze le migliori bretelle per camminare

Bretelle primi passi Felly

bretelle primi passi felly

L’imbracatura primi passi Felly unisce la praticità ad un design unico che riproduce un gufetto. Partiamo dal materiale: è tutto in cotone per essere più delicato nel contatto con la pelle del neonato. Inoltre, non essendo di materiali sintetici, è pratico anche nella stagione estiva perché non incentiva la sudorazione del bebè.

È morbidissimo al tatto, imbottito su tutte le parti che vanno a sorreggere il bimbo, resistente e ha una pratica maniglia rigida per la guida dei genitori. Il peso del bimbo viene scaricato alla perfezione perché viene sostenuto sotto le ascelle e sotto al cavallo e non dalle braccia o altre parti del corpo.

Tutti i componenti di queste bretelle per camminare sono regolabili in base alla crescita del bambino e la maniglia superiore è rimovibile. Una particolarità – molto comoda che accompagna tutte le fasi del bimbo – è che il cavallo si può smontare: per i più piccoli che hanno bisogno di più sostegno – tra gli 8 e i 12 mesi – possiamo tenerlo, per toglierlo dopo e lasciare solo il sostegno ascellare per consentire al bambino di muoversi in sicurezza. Il peso raccomandato per questo modello è tra i 5 e i 25 chili e l’età consigliata è tra gli 8 e i 28 mesi.

Ti-Reggo primi passi Foppa Pedretti

bretelle ti reggo foppapedretti

Per chi volesse affidarsi a un marchio made in Italy che è ormai una garanzia da decenni, consigliamo le bretelle primi passi Ti-Reggo della Foppa Pedretti.

Design sicuramente più semplice e lineare – come un po’ tutti i prodotti del marchio – è disponibile in due colorazioni unisex: rosso e blu. Resistentissimo e pratico, è interamente in nylon, quindi semplicissimo da lavare in caso di necessità.

Le bretelle sono regolabili ma, a differenza dell’altro modello proposto, la parte del cavallo non è smontabile, è quindi un modello consigliato nei primi tempi in cui il bambino inizierà a camminare e avrà bisogno di un maggiore sostegno.

Quando e per quanto tempo utilizzare le bretelle primi passi?

Prima di rispondere al meglio a questa domanda è necessario capire bene le fasi dello sviluppo fisiologico del bambino.

La maggior parte dei neonati inizia a camminare nell’età compresa tra i 10 e i 15 mesi, ma c’è anche chi anticipa e muove i primi passi a 9 mesi, come chi decide che è giunto il momento di camminare a 18 mesi. Quindi, non cerchiamo di anticipare o rallentare i tempi, assecondiamo la crescita di nostro figlio con serenità. Prima che il bimbo si alzi in piedi, in genere, inizia la fase del gattonamento: a quattro zampe, aiutandosi quindi con le mani, inizierà a muoversi sulle ginocchia o da seduto trascinando il sedere.

Questo è sicuramente il primo step nella conquista dell’autonomia, per questo la supervisione deve essere massima. Spesso per favorire la maggiore acquisizione di indipendenza e di autonomia i genitori preferiscono ricorrere a delle modalità che permettono ai bambini di provare a camminare in modo sicuro e autonomo.

Un esempio può essere il controverso girello, sul cui utilizzo però alcuni pediatri non si trovano d’accordo, oppure le bretelle che prevedono un minore sforzo da parte dei genitori, ma garantiscono sempre il controllo del bambino.  Non dobbiamo iniziare immediatamente con le bretelle primi passi, ma lasciar gattonare il bimbo, controllando che non corra pericoli.

L’importanza del gattonamento

bimbo che gattona

Lo sviluppo armonico di un bambino passa attraverso diverse tappe, una di queste – di fondamentale importanza – è proprio il gattonamento. Questa fase può iniziare verso i sette mesi, ma anche prima o dopo perché ogni bimbo è a sé e cresce in maniera differente.

Comunque, questo è il momento in cui il neonato finalmente riesce a muoversi da solo e se lo osserviamo giorno dopo giorno vediamo che dopo aver imparato a gattonare guadagnerà sempre più fiducia in sé stesso e quindi maggiore autonomia. Tale fase, infatti, gli permette di fare esperienza, lo aiuta a capire quali sono i possibili ostacoli del suo percorso da superare o aggirare acquisendo così maggiore sicurezza. Sperimentare pericoli (sempre sotto il controllo dei genitori o delle maestre, naturalmente!) e prendere “le misure” ad eventuali sbarramenti, sviluppare coscienza delle distanze da adottare e prendere qualche “delusione”, laddove si ha la coscienza di ciò che non si può fare e di dove non si può arrivare, favorisce l’acquisizione della sicurezza e stimola le sue abilità.

È il momento di iniziare a usare le bretelle?

È ormai chiara l’importanza della sperimentazione preliminare del gattonamento per iniziare poi a camminare. Ciò che dobbiamo evitare in questi mesi sono i “tutori” che impediscano materialmente al bambino di sbagliare, e quindi trarre insegnamento dai propri errori.

Quindi, è controproducente esattamente come forzarlo ad alzarsi e muovere i primi passi anticipando i tempi quando non è ancora pronto e sicuro. Dopo il gattonamento arriverà necessariamente la fase in cui il bambino si alzerà in piedi, cercando di rimanere eretto sulle gambe, ogni individuo avrà i suoi tempi che non vanno assolutamente forzati, si rischia addirittura di affaticare e sovraccaricare eccessivamente i muscoli delle gambe e della schiena, provocando danni.

Comunque, quando il bebè deciderà di alzarsi in piedi, in questo momento i genitori in genere sorreggono il proprio figlio tenendolo per le mani, causando gran mal di schiena per mamma e per papà. in questo momento si può iniziare a utilizzare delle imbracature per camminare come le bretelle primi passi, in modo da avere un sostegno sia per l’adulto che per il bambino.

Le bretelle per camminare si fanno indossare al bambino e il genitore mantiene la parte rinforzata posta dietro le spalle del bimbo, consentendo la massima libertà al bebè ed anche alla “schiena” del genitore. Non tutti i bambini sopportano però tale arnese e tra gli esperti troviamo anche chi lo sconsiglia: soltanto provandolo si può decidere se è davvero ciò che stiamo cercando. In ogni caso sono un accessorio a tutto vantaggio della sicurezza, dato che le bretelle primi passi permettono un ottimo controllo del bambino.

Un altro grande pro delle imbracature per camminare è che il bambino non sarà sempre a contatto con il genitore, acquisirà progressivamente fiducia nei propri mezzi, maturando la capacità, giorno dopo giorno, di camminare in completa autonomia.

Ciò a cui è opportuno fare attenzione è che il bimbo non prenda posture sbagliate o troppo passive che non sappia attivare e mantenere in autonomia, per questo è forse meglio utilizzare le bretelle per camminare non nei primissimi giorni in cui muove i suoi passi, ma in una fase successiva, quando già in autonomia riesce a fare due o tre passi, come consigliano anche molti esperti.

Come utilizzare le bretelle primi passi

Una volta che il bambino riesce a camminare da solo, possono entrare in funzione le bretelle, molto utili per avere un controllo sull’allontanamento del bimbo rispetto al genitore, soprattutto in luoghi affollati dove il passeggino crea un ingombro, le bretelle, infatti, aiutano a creare un collegamento di sicurezza tra mamma e bimbo.

La mamma riesce a tenere sotto controllo il proprio piccolo senza togliergli la libertà di camminare e di esplorare, permettendogli così di soddisfare la propria curiosità di scoperta senza rischi. Non c’è un limite – se non quello del peso indicato dai vari modelli – di età in cui è necessario smettere di usare le bretelle per camminare: possiamo decidere di toglierle nel momento in cui nostro figlio ci inizierà a dare ascolto e saremo sicuri che non scapperà quando ci troviamo in mezzo a tanta gente o luoghi in cui potrebbe facilmente perdersi. 

Come scegliere le bretelle primi passi

Quando decidiamo di acquistare un’imbracatura primi passi, ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione per valutare il modello che più si adatta alle nostre esigenze, vediamo nello specifico quali sono.

  1. Dimensioni – Se pensi che tutti i modelli sono grandi uguali stai sbagliando alla grande: sono infatti disponibili in diverse dimensioni. Quando scegli le bretelle primi passi considera innanzitutto l’altezza e il peso del tuo bimbo e confrontali con quelli consigliati da quel determinato modello. In questo modo sarai sicuro che tuo figlio stia comodo e a suo agio nell’imbracatura.
  2. Qualità – Certo, la qualità si paga, ma per il nostro bimbo scegliamo sempre il meglio! Il rischio è quello di acquistare un prodotto che irriti la pelle del bebè con il contatto o che si danneggi dopo un paio di volte che lo usiamo. Selezioniamo modelli con materiali di qualità, in modo che le bretelle per camminare durino nel tempo e non provochino danni sul bimbo.
  3. Facilità di pulizia – Non sottovalutiamo il fattore pulizia! I bambini a quest’età sono piuttosto “monelli”, cercano di prendere tutto, di infilarsi in ogni pertugio: per questo l’imbracatura si sporcherà presto. Una volta evidenziato ciò, non sarebbe un vantaggio se le bretelle per camminare fossero lavabili in lavatrice?

Bretelle o Girello ?

Annosa questione quella del girello. Sono in molti a sostenere che il dispositivo non sia sano nella crescita del bambino, perché si abitua a camminare spingendo con la pancia, ma soprattutto tende a camminare utilizzando le punte. Altri sostengono che la posizione assunta dai bimbi sia sbagliata e ci sia il rischio che vengano poi le gambe storte.

In molti fanno lo stesso discorso anche per il carrello primi passi, dato che il bambino che impara a camminare si spinge con le braccia e spinge sempre in avanti, sarebbe un altro dispositivo che quindi “disimpara” a camminare. Per non parlare dell’aspetto sicurezza. Questi carrelli sono pericolosi soprattutto in presenza di scale, attenzione, dunque, a lasciare aperte le porte. Comunque, se invece facciamo parete della fazione dei favorevoli al girello e non sappiamo se scegliere questo o le bretelle primi passi diciamo che non è necessario scegliere: il girello può essere utilizzato esclusivamente in casa dato che imperfezioni della pavimentazione fanno “incagliare” il dispositivo di supporto, ma soprattutto non si può avere il controllo del bambino. Non dimentichiamo la questione trasportabilità: è piuttosto scomodo portarsi in giro il girello. Quindi, nei luoghi affollati o quando si va a passeggiare possiamo utilizzare le bretelle primi passi, per tenere sostenuto e in sicurezza il nostro bimbo.

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