Gli Esami da Fare in Gravidanza: una Tabella Completa da Scaricare

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Sapere quali sono gli esami in gravidanza da effettuare è molto importante per avere un quadro chiaro degli accertamenti a cui ci si deve sottoporre e affrontare con più serenità il periodo della gestazione. 

Gli esami variano a seconda del momento della gravidanza: ecco perché può essere utile stilare una sorta di calendario con tutti gli appuntamenti da ricordare. 

Per gli esami in gravidanza tabella e agenda sono due preziosi strumenti per non correre il rischio di dimenticanze. 

La lista può apparire abbastanza lunga, ma sono tutti accertamenti fondamentali non solo per appurare la salute del feto, ma anche per garantire alla gestante una gravidanza con esito positivo. Alcuni esami sono esenti da ticket, e in caso di gravidanza a rischio si estende l’esentabilità anche a esami che invece di solito sono a pagamento. 

Gli esami del primo trimestre

Nel primo trimestre, e in particolare nel primo mese di gravidanza, occorre effettuare: 

  • l’esame delle urine completo e l’urinocoltura
  • gli esami TPHA VDRL, HBV, HIV 1 e 2
  • HB-emoglobine (HBA2, HBF, HB anomale)
  • HCT e PLT, 
  • MCHC
  • HB G/DL
  • GB X 109/L
  • emocromo GR X 1012/L, 
  • anticorpi anti eritrociti Coombs indiretto
  • gruppo ABO
  • RH (D9)
  • glucosio. 

Inoltre, è necessario sottoporsi a ecografia ostetrica, neisseria gonorrhoeae, chlamydia trachomatis, virus dell’epatite C, esame colturale dell’urina in caso di batteriuria, screening diabete glucosio basale e seriale OGTT 75 G, tampone GBS vagino-rettale, toxoplasma IGG/IGM e virus rosolia IGG/IGM. 

Ma entriamo più nel dettaglio degli esami in gravidanza del primo trimestre. Il primo accertamento a cui si ricorre dopo che il test di gravidanza ha dato esito positivo è quello relativo al dosaggio delle Beta hCg, che rappresentano un marcatore sierico e urinario dello stato di gravidanza. 

L’esame delle urine, invece, serve ad accertare la funzionalità dei reni e a verificare la presenza di preeclampsia, di gestosi o di diabete; in più permette di controllare lo stato di salute del fegato. Attraverso l’urinocoltura, poi, si possono riscontrare infezioni a carico delle vie urinarie.

Per quel che riguarda gli esami del sangue, si procede con le analisi che servono a identificare il gruppo sanguigno e il fattore RH. Infatti, se la gestante è RH negativa occorre ripetere l’esame tutti i mesi; e lo stesso vale per le donne a rischio di immunizzazione. 

esami in gravodanza tabella scaricabile

L’esame poi dovrà essere ripetuto durante la 28esima e la 35esima settimana per le situazioni a rischio incompatibilità AB0, cioè con madre di gruppo 0 e padre di gruppo A, B o AB. Ancora, la valutazione del livello di glucosio del sangue consente di verificare la presenza di diabete o di uno stato prediabetico, due condizioni che la gravidanza tende ad aggravare. 

L’esame delle transaminasi, che è esente da ticket, consente di indagare GOT e SGPT AST e ALT: si tratta di enzimi che vengono sintetizzati dalle cellule epatiche e che risultano più presenti nel sangue quando si ha a che fare con un danno al fegato.

L’emocromo completo viene effettuato su un campione di sangue e ha lo scopo di verificare la concentrazione della componente corpuscolata, cioè cellulare, formata dalle piastrine, dai globuli bianchi e dai globuli rossi. Ecco perché è un’analisi fondamentale per verificare la presenza di anomalie che possono interessare le cellule ematiche. 

Sempre nel primo trimestre si procede con le analisi finalizzate a verificare la presenza di anemia e con la ricerca di anticorpi dell’epatite C, della clamydia e della gonorrea, che sono malattie che possono essere trasmesse per via sessuale. Ancora, si eseguono analisi per trovare altre patologie, non solo infettive: la ricerca degli anticorpi IgG e IgM riguarda il citomegalovirus; la ricerca degli anticorpi contro il virus HIV; la ricerca degli anticorpi IgG e IgM per la toxoplasmosi e per la rosolia. Si eseguono, poi, gli esami sierologici VDRL e TPHA, che sono specifici per la sifilide. 

Inoltre, entro la decima settimana è essenziale sottoporsi a una visita ginecologica, utile non solo per programmare in maniera adeguata l’assistenza alla gravidanza, ma anche per dare alla paziente tutte le informazioni necessarie in materia di gestione dei sintomi più comuni, di stili di vita da adottare e così via. 

Nel corso della visita ginecologica si misura la pressione arteriosa della donna, e lo stesso si fa con il peso corporeo: si tratta di due misurazioni che dovranno essere ripetute a cadenze regolari fino al termine della gravidanza.

Nel caso in cui non sia stato eseguito nel corso dei tre anni precedenti, si effettua anche il pap test, mentre il medico ha facoltà di prescrivere altre analisi, relative per esempio alla capacità di coagulazione del sangue e al dosaggio degli ormoni tiroidei. 

Durante il primo trimestre si provvede al primo esame ecografico, con il quale vengono indagati il numero, la sede, la datazione e la vitalità degli embrioni, per una verifica dello stato di salute del feto. Ci sono, in ogni caso, delle condizioni di rischio o dei disturbi che possono suggerire l’esecuzione di ulteriori esami, come per esempio l’ECG per le gestanti a rischio cardiovascolare.

Gli esami del secondo trimestre

Nel secondo trimestre bisogna effettuare l’esame delle urine completo, l’esame colturale dell’urina in caso di batteriuria, l’ecografia ostetrica, lo screening e la diagnosi prenatale e lo screening diabete glucosio basale e seriale OGTT 75 G. In caso di negatività, entro la 17esima settimana è indispensabile ripetere i test per il virus rosolia IGG/IGM e per il toxoplasma IGG/IGM.

In sostanza, durante il secondo trimestre bisogna ripetere alcuni degli esami che sono già stati eseguiti in quello precedente: è il caso, per esempio, degli esami del sangue, che permettono di controllare i valori di emoglobina e altri parametri (nel caso in cui il livello di emoglobina non arrivi alla soglia di 10.5 grammi per 100 millilitri, può essere prevista una terapia ad hoc). 

Inoltre, nel secondo trimestre si ripetono l’ecografia ostetrica, l’esame delle urine completo e l’urinocoltura qualora vi siano indici di infezione urinaria. Qualora non si sia immuni, devono essere effettuati ulteriori esami del sangue finalizzati alla ricerca di anticorpi per la toxoplasmosi e per la rosolia. 

Quando la donna è a rischio diabete, invece, serve un esame della curva glicemica in gravidanza, che deve essere effettuato tra la 24esima e la 28esima gravidanza. Si deve continuare a monitorare la pressione sanguigna e dalla 24esima settimana occorre misurare la distanza fondo uterino-sinfisi pubica, affinché possa essere monitorata la crescita del feto. Con l’ecografia morfologica, invece, è possibile diagnosticare alcune anomalie del feto. A tal proposito, il medico durante il secondo trimestre può richiedere l’esecuzione di villocentesi e amniocentesi, che permettono di identificare anomalie cromosomiche, e del tri test, che serve a scoprire la presenza dell’anomalia cromosomica da cui deriva la sindrome di Down.

Gli esami del terzo trimestre

Nel novero degli esami in gravidanza da effettuare nel terzo trimestre ce ne sono alcuni già effettuati nel corso del primo trimestre: anticorpi anti eritrociti Coombs indiretto, TPHA VDRL, HBV, HIV 1 e 2, HCT e PLT, MCHC, HB G/DL, GB X 109/L, emocromo GR X 1012/L e screening diabete glucosio basale e seriale OGTT 75 G. Infine, tra la 36esima e la 37esima settimana è richiesta l’esecuzione del tampone GBS vagino-rettale.

Come si vede, durante il terzo trimestre si devono ripetere l’ecografia ostetrica, l’esame delle urine completo e gli esami del sangue con emocromo completo. 

In caso di bisogno lo specialista può prescrivere il test di Coombs indiretto, che serve a verificare la non compatibilità tra il sangue del feto e quello della mamma, e altri esami del sangue finalizzati a identificare patologie come la sifilide e la toxoplasmosi. 

Va ripetuta anche la misurazione della distanza fondo uterino-sinfisi pubica, e c’è bisogno – intorno alla 36esima settimana – di un tampone vagino-rettale finalizzato alla ricerca di un batterio in grado di provocare infezioni neonatali molto gravi: lo Streptococcus agalactiae, conosciuto anche con il nome di streptococco beta emolitico del gruppo B. 

Dalla 38esima settimana si può eseguire la cardiotocografia, con la quale vengono monitorate sia le contrazioni uterine che la frequenza cardiaca del feto. 

Ecco, infine, per gli esami in gravidanza la tabella e le indicazioni precise da rispettare.

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