Il terzo trimestre di gravidanza inizia dalla settimana numero 27 fino all’ultima prima del parto ovvero la numero 40. Si tratta di un periodo di grande fermento e trepidazione, in cui la futura mamma non vede l’ora di stringere finalmente tra le braccia il suo bambino. Tra l’altro, gli ultimi mesi sono faticosi, la donna si sente pesante e sempre più stanca e non vede l’ora di terminare la gestazione.
Il cosiddetto istinto alla “nidificazione”, che caratterizza ogni mammifero, conduce la mamma a predisporre l’ambiente ideale intorno a sé, per accogliere il nuovo nato. Dalla cameretta al borsone per il parto, i preparativi sono frenetici. Ma è importante anche imparare a rilassarsi, a “sentire” il proprio corpo e a cogliere i segnali che indicano che il parto è vicino.
Vediamo dunque come comportarsi, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, e cosa invece è meglio evitare.
Sintomi
I primi mesi di gravidanza sono quelli dell‘eccitazione ma anche delle preoccupazioni e dell’altalena emotiva, dovuta alla tempesta ormonale in atto. Il secondo trimestre è invece il periodo in cui si ritrova l’equilibrio e la donna vive in uno stato di benessere.
E il terzo trimestre di gravidanza? Questo è il momento in cui la futura mamma realizza che un’altra persona sta per venire al mondo, distinta da sé. Al momento del parto infatti, si vivrà una fisiologica fase di smarrimento dopo la separazione, in cui la donna deve acquisire la consapevolezza di essere diventata madre.
A livello fisico, i sintomi sono numerosi:
- il pancione causa mal di schiena e spesso infiammazione del nervo sciatico
- iniziano le prime contrazioni, la pancia si indurisce e compaioni dolori pelvici come quelli del ciclo
- possono aumentare le perdite vaginali biancastre, che non devono allarmare. Infatti il muco tipico della rottura delle acque è differente e inconfondibile, abbondante e continuo
- il respiro diventa superficiale e più frequente, perché il diaframma si alza
- può pertanto comparire affanno, che però si attenua quando il bambino si posiziona a testa in giù, spostando quindi il peso verso il basso
- continuano i bruciori di stomaco e l’acidità
- la vescica subisce una forte pressione, pertanto lo stimolo a urinare è molto frequente
- molto spesso si soffre di stipsi
- il seno si modifica e può iniziare a uscire il colostro
È bene che la donna, in questi mesi, dia ascolto alle proprie sensazioni, preparandosi anche psicologicamente a quanto sta per accadere. Per questo va compresa. In alcuni giorni sarà felice e allegra, in altri momenti avrà bisogno di conforto per la paura del parto e le preoccupazioni per la salute del bambino.
Dolori
Il terzo trimestre di gravidanza è quello caratterizzato da fatica e pesantezza! Spesso le donne si lamentano perché stanche, sentono le gambe gonfie e doloranti. Ormai la schiena è molto inarcata, per bilanciare il pancione spostato in avanti, e la sciatalgia è in agguato.
Anche lo stimolo continuo a urinare può risultare molto fastidioso, così come la sensazione costante del peso che preme sul pube.
L’attività gastrica continua a infastidire, causando spesso bruciori e reflusso degli acidi in risalita dallo stomaco.
Inoltre, se la donna affronta l’ultimo trimestre di gravidanza in piena estate, il senso di stanchezza diventa spesso insopportabile.
Durante la notte può risultare difficile dormire, sentendo le gambe pesanti e doloranti. Può risultare di aiuto, in questo caso, passare un getto di acqua fresca sulle cosce e sulle caviglie.
I cambiamenti del corpo
Indubbiamente, dal punto di vista fisico, l’ultimo trimestre di gravidanza è quello più affascinante, un vero miracolo della natura. La donna diventa bellissima e mostra con orgoglio il suo pancione.
Fatica e pesantezza passano in secondo piano, ogni volta che si guarda allo specchio e magari intravede, attraverso la pelle ormai “tirata” al massimo del pancione, un piedino o una mano del suo bambino che spinge contro la parete!
Il viso è dolce e disteso, le labbra turgide, la capigliatura lucente e folta.
Peso
Nel terzo trimestre di gravidanza, si dovrebbe mantenere la media di circa un chilo al mese, per quanto riguarda l’aumento ponderale.
Spesso però si tende ad accumulare anche di più, perché il bambino cresce e anche velocemente!
Resta però di fondamentale importanza, così come per la fase precedente della gravidanza, continuare a mangiare in modo corretto, seguendo un’alimentazione sana ed equilibrata.Questo non solo per un’attenzione dal punto di vista estetico: il sovrappeso infatti può creare complicanze per la salute del bambino ma anche della mamma.
Ecco alcuni utili consigli per trascorrere le ultime settimane in tranquillità.
Cosa mangiare
Il terzo trimestre di gravidanza è la fase in cui il bambino ha più bisogno di proteine e ferro. Per alimentarsi in modo adeguato dunque sono perfette le uova, il pesce come la mormora e il pagello e le carni bianche.
Il gonfiore alle gambe è tra i disturbi che maggiormente si fanno sentire, in queste ultime settimane di gestazione. Ridurre al minimo indispensabile il consumo di sale si rivela un accorgimento prezioso per combattere la ritenzione idrica, così da non appesantire ancora di più gli arti inferiori.
Esami da fare
Giunta a questo punto della gravidanza, la donna sa ormai quali sono gli esami di routine da eseguire. Ad ogni modo è il ginecologo che lascia di volta in volta un promemoria, non c’è da preoccuparsi.
Oltre all’esame delle urine e alle ecografie ostetriche, si procede con:
● Toxoplasma
● Prelievo di sangue venoso
C’è però un esame che è tipico del terzo trimestre di gravidanza, nelle sue fasi conclusive. Si tratta del monitoraggio del battito cardiaco del bambino, che si esegue nel corso dell’ultima settimana prima del parto.
Tale tipologia di controllo è basilare per capire che il nascituro non stia andando in sofferenza. Infatti ormai in prossimità del parto, l’organismo della mamma è affaticato e la placenta risulta ormai impoverita. Anche la quantità di liquido amniotico si riduce in modo drastico. Al primo segnale di criticità è dunque necessario intervenire d’urgenza con il parto indotto oppure il taglio cesareo.A partire dalla settimana numero 35 infine si può eseguire il tampone vagino-rettale, che ha lo scopo di scongiurare la presenza di infezioni batteriche che potrebbero trasmettersi al bambino, durante il parto.
I possibili rischi
Come appena evidenziato, l’ultima fase della gravidanza è delicata, in quanto è necessario monitorare il battito del bambino nel corso dell’ultima settimana, per evitare sofferenze fetali.
Il rischio più elevato per la donna è l’ipertensione. Per tale motivo, è importante controllare la pressione in maniera periodica, per scongiurare problemi renali o epatici. Nei casi più gravi ed estremi, possono verificarsi ictus ed emorragia cerebrale.
Infine, va monitorata in maniera costante anche la glicemia, per il rischio di diabete gestazionale così come tenere sotto controllo il rischio di gestosi.
FAQ
Quando inizia e finisce il terzo trimestre di gravidanza?
L’ultimo trimestre di gravidanza inizia alla 28 settimana di gestazione e termina con la settimana numero 40.
Nel dettaglio:
- 7° mese, si conteggia a partire dalla settimana numero 26 + 3 giorni fino alla settimana 30 + 4 giorni
- 8° mese, a partire dalla settimana 30 + 5 giorni fino alla settimana numero 35
- 9° mese, da calcolare dalla settimana 35 + 1 giorno fino al termine ovvero 40 settimane
È possibile camminare nel terzo trimestre di gravidanza?
Se la donna è in salute e la gravidanza ha avuto un corso regolare, è assolutamente consigliato fare camminate di circa mezz’ora al giorno, a passo dolce, evitando sforzi o movimenti ad alta intensità.
Come preparare il borsone per il parto?
Le nonne consigliavano di preparare il borsone sin dal settimo mese di gravidanza. Per molte donne questa è rimasta una buona abitudine, altre rimandano fino all’ultimo mese.
Al suo interno, devono trovare spazio tutto ciò che occorre per l’igiene personale di mamma e bambino, vestiti, pannolini, camicie da notte, pantofole ed effetti personali.